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Mirandola si trova in Emilia Romagna, all’estremo nord della provincia di Modena, al confine con le province di Mantova e Ferrara. Il comprensorio cittadino si sviluppa nella Bassa modenese, un’area particolarmente pianeggiante abbracciata dai fiumi Po, Secchia e Panaro. 
La vicinanza a questi importanti corsi d’acqua, utilizzati per il trasporto delle merci, ha fatto sì che in passato il territorio di Mirandola fosse un importante crocevia per il commercio. Allo stesso modo, la collocazione intermedia tra le terre degli Estensi, signori di Modena e Ferrara, e quelle dei Gonzaga, signori di Mantova, ha attribuito a Mirandola un delicato ruolo geo-politico. 
I primi documenti scritti che attestano l’esistenza di un centro cittadino autonomo, risalgono all’XI  e  XII sec. d.C.. In questo periodo l’organizzazione sociale e amministrativa ruota attorno a due epicentri nevralgici. Da un lato il Castello, sede del potere politico, accanto al quale si sviluppa il borgo cittadino. Dall’altro la Pieve, presso l’abitato di Quarantoli. Risalente all’anno Mille circa, la Pieve rappresentava la sede della vita religiosa e il punto di riferimento fondamentale per la popolazione dell’epoca. 
In pieno medioevo, a partire dal 1300, si assiste alla progressiva ascesa della più rappresentativa famiglia locale, quella dei Pico. L’origine della casata è legata a quella dei Canossa, importante stirpe feudale di discendenza longobarda. Pare infatti che nell’anno 1115 la contessa Matilde di Canossa, fondamentale figura politica dell’epoca, abbia affidato il territorio mirandolese ad un vassallo, Manfredo, per premiarne la fedeltà. Dalla stirpe di Manfredo derivano diverse importanti famiglie, tra cui appunto i Pico. 
Agli inizi del 1300, Francesco Pico ottiene in feudo dall’Imperatore Enrico VII di Lussemburgo le corti di Quarantoli e di San Possidonio, per i servizi resi nella guerra contro gli Estensi, signori di Ferrara, allora feudo papale. Grazie alla sua posizione di equidistanza tra la corte di Quarantoli e la nuova corte di San Possidonio, Mirandola diventa ben presto epicentro amministrativo e residenza ufficiale della famiglia Pico. 
Dal castello fortificato, già presente antecedentemente l’ascesa dei Pico, pare derivi il nome stesso della città, che significa “luogo di osservazione, postazione di vedetta”. 
Verso la fine del 1300, per interessamento di Costanza Pico, viene eretta la chiesa di San Francesco, una delle prime chiese dedicate al culto del santo edificate in Italia. La chiesa assurta al ruolo di Pantheon dei Pico, ospita tutt’oggi le tombe di diversi esponenti della famiglia, tra cui quella dei genitori di Giovanni Pico, sicuramente la figura più importante nella storia di Mirandola. 
Nel corso del XV secolo, l’acquisito prestigio della famiglia Pico è testimoniato dagli edifici che sorgono all’interno delle mura cittadine. 
Tra il 1440 e il 1470 viene costruito il Duomo di Santa Maria Maggiore ad opera dei fratelli Giovanni e Francesco Pico, e al

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